Sfogliando il giornale ci si imbatte quotidianamente in
argomenti diversi fra loro:alcuni si
possono trattare in maniera disinteressata,altri invece colpiscono,insegnano a
riflettere e ad esporre un’opinione.
E’ il caso dei tre grandi temi della bioetica che, per
quanto appartengano alla stessa disciplina e facciano nascere dibattiti di
diverso genere in tutto il mondo, affrontano problematiche differenti tra loro.
L’eutanasia, letteralmente “buona morte”, procura
intenzionalmente la morte di un individuo la cui qualità della vita sia
permanentemente compromessa da una
malattia o menomazione. Ne esistono varie definizioni, ma quella per cui si è
aperto il dibattito politico e religioso è l’eutanasia volontaria, cioè la
richiesta esplicita del soggetto che abbia ancora capacità di intendere e
volere, o che abbia fatto il testamento biologico (o dichiarazione anticipata
di trattamento).
Le principali ragioni a favore dell'eutanasia sono la libera
scelta, per cui il cittadino deve essere libero di decidere di se stesso, la
qualità della vita, poiché è il malato che deve scegliere se continuare a
soffrire o meno (anche se esistono terapie contro il dolore) e la
dignità:facendo decidere della propria sorte ad altre persone, il malato si
riterrebbe incapace di prendere una decisione.
Invece,le ragioni che vanno contro questa pratica sono di
tipo morale, poiché si pensa alla famiglia del malato, che desidera passare più
tempo possibile con lui, alla possibilità di sperimentare nuove terapie allo
scopo di risolvere il problema,o alle religioni,cristiana e non, che credono
che questo atto sia peccaminoso.
In seguito ad una lettera di Piergiorgio Welby, copresidente
di un’associazione che si batte per il
diritto dei malati a decidere della propria sorte e anch’egli affetto da
distrofia muscolare, lettera inviata al presidente della Repubblica Napolitano,
si è aperto un dibattito politico che si protrae ancora in questi anni e che vede tre posizioni differenti
sull’argomento: un’area contraria all’eutanasia, rappresentata soprattutto
dagli esponenti della destra, un’area possibilista rappresentata dalla sinistra
e un’area favorevole rappresentata dai liberali di centro destra e sinistra. La chiesa
cattolica, invece,è contraria a qualsiasi forma di eutanasia, ma ritiene
accettabile l’uso di analgesici per trattare il dolore.
In Italia non esiste però ancora una legge vera e propria
sull’eutanasia, ma abbiamo tre articoli del codice penale (artt. 575,579,580), che
condannano mediamente da sei a quindici anni di reclusione chi la applica.
Un altro tema importante è l’aborto o interruzione di
gravidanza: esso può avvenire spontaneamente o artificialmente. In Italia
l’aborto artificiale è regolato dalla legge centonovantaquattro del codice
penale, che consente l’aborto entro i primi novanta giorni di gestazione e solo
nel caso in cui si verifichino malformazioni nel nascituro o gravi problemi
psichici nella donna.
La chiesa cattolica è totalmente contraria all’aborto, perché
ritiene la vita un dono di Dio all’uomo. Quindi, l’aborto è considerato dai
cattolici un omicidio,un peccato mortale gravissimo, in quanto l’uomo si
contrappone alla volontà di Dio.
Le tesi favorevoli alla legalizzazione dell’aborto sono
sostenute invece dai “pro-choice”, i quali, pur non negando il valore
della vita umana, affermano che la donna gravida debba poter esercitare, in
determinati casi ed entro limiti fissati dalla leggi, il diritto a interrompere
la gravidanza.
Inoltre, i “pro- choice” ritengono che l'embrione, almeno
nelle prime settimane di gravidanza, non avendo ancora sviluppato a sufficienza il sistema nervoso, non
sia ancora un individuo autocosciente, e che dunque sia completamente
differente, dal punto di vista biologico e ontologico, dall’essere umano.
La biogenetica,invece,è la scienza che deriva dalla genetica
e studia i geni, l’ereditarietà e la variabilità genetica degli organismi. Essa
compie vari esperimenti, tra i quali la clonazione e la fecondazione
artificiale, in cui l’uomo ha fatto numerosi progressi.
La clonazione è la riproduzione di un organismo identico a
un altro vivente,animale o vegetale. Il primo successo in questo campo è
rappresentato dalla pecora Dolly, il primo mammifero clonato da una cellula
somatica. Dopo il successo ottenuto con Dolly, molti altri mammiferi sono stati
clonati e la clonazione è diventata un’opzione per salvare specie rare
dall’estinzione.
Per quanto riguarda la fecondazione artificiale, si sono
scoperte numerose maniere per rendere feconda un donna che non lo è o non ha un
partner: alcune fanno impiantare il seme maschile in un’altra donna, altre invece
si fanno cedere semi di uomini deceduti o anonimi, conservati nelle
cosiddette”banche del seme”.
La fecondazione artificiale, dunque, se da un lato è da
accogliere come un grande progresso dell’uomo, dall’altro costituisce un
problema di ordine morale, poiché il
bambino che ne deriverà potrebbe
ritrovarsi senza un vero padre. E questo significa stravolgere la natura e dare
luogo a legami innaturali.
In conclusione, tutti i temi qui presentati sono un esempio
del progresso realizzato dall’uomo nel corso degli anni. In merito possono
esistere dibattiti e pareri, ma è indubbio che ogni uomo ha il diritto di
decidere della propria vita come meglio crede: il malato terminale della
propria morte; la donna delle possibilità di diventare madre o di evitarlo.