sabato 7 gennaio 2012

Martine Giuliani - “L'inaspettato”

Nella piccola cittadina di Woodshade abitava un gruppo di amici con dei grandi sogni.
A Woodshade tutti si conoscevano come in tutti i piccoli centri un po' isolati, ma collegati al mondo esterno con una ferrovia, e solo da quella. Questa era la caratteristica di questo luogo molto grazioso e accogliente: era raggiungibile solamente tramite treno, perché gli abitanti in una delle riunioni avevano deciso di rendere il luogo speciale per qualcosa. Questo poteva sembrare controproducente, ma in realtà attirava molti turisti.
Il gruppetto di amici era formato solo da ragazzi: Charlie, Mark, Sal, Jack e Oliver. Avevano tutti una passione in comune: andare in giro per boschi ad esplorare e ad arrampicarsi sulle pareti nei dintorni.
Un giorno di inverno decisero di andare ad arrampicarsi, sebbene sapessero benissimo che era pericoloso. Camminarono nel bosco per due ore abbondanti e finalmente si ritrovarono davanti al Deepwall, dove molti esperti dell'arrampicata venivano a sfidare se stessi. I ragazzi, avendo sempre abitato lì, conoscevano bene ogni  roccia di quel muro, però da bravi scalatori studiarono ogni zona e si prepararono. Iniziarono l'arrampicata. A metà del percorso sentirono delle urla e dei suoni che non sapevano definire: potevano essere di un animale, ma non avevano idea di cosa potesse essere. All'improvviso videro un uomo, un cacciatore di passaggio o un turista che era inseguito da una specie di orso, ma non si capiva bene: era molto più grosso del solito e il suono che emetteva era troppo acuto.
I ragazzi sapevano che erano al sicuro, però si spaventarono per la scena appena vista e  appena non sentirono più le urla decisero di scendere con cautela e correre a casa.
Per fortuna, nel tragitto verso casa non incontrarono niente diverso dal solito. Arrivarono giusto in tempo per la cena, al calare del sole. Tuttavia, tutti cinque la notte dormirono male, soprattutto Mark che voleva sapere esattamente cosa fosse successo quel giorno nel bosco, chi fosse l'uomo e cosa fosse l'animale.
I giorni seguenti Mark cercò di convincere gli amici a ritornare lì e avventurarsi, però gli altri si erano spaventati troppo e si rifiutavano.
Successero cose strane: una mattina al supermarket fu sfondata la vetrina e fu distrutto tutto; si cercò di capire cosa fosse stato rubato, e risultò tutto il bancone della carne e delle patatine. Si pensò ad un atto di vandalismo, ma chi poteva mai essere in quella piccola città?
Poi iniziarono a scomparire persone, sempre più spesso.
Si giunse al punto di voler evacuare la città, però Mark,  deciso, voleva rimanere per indagare e supplicò i suoi amici, che rimasero tutti tranne Sal.
I ragazzi, prima che la polizia li potesse bloccare per farli evacuare, sgattaiolarono nel bosco e andarono nel punto dell'accaduto. Avevano con loro cartine, bussola e acqua, niente cibo per paura di attirare la bestia. Percorsero la parete pensando di poter trovare una grotta dove l'orso gigantesco potesse essere nascosto. Camminarono un bel po', fino ad arrivare ad una cascata. Lì si fermarono e si sedettero per riposarsi. All'improvviso dalla cascata si sentirono degli urli fortissimi e acuti e da dietro uscì l'orso gigantesco. I ragazzi presero le loro cose e scapparono a nascondersi perché l'animale non li vedesse, sebbene avesse un gran olfatto. Fortunatamente non li vide e andò via.
I ragazzi, scopertone il nascondiglio, iniziarono ad avvicinarsi e ad entrare, molto spaventati. Era pieno di cunicoli e non sapevano dove andare, fino a che arrivarono in una sala centrale e videro tante persone sedute in cerchio. Alle pareti erano appese delle cose pelose marroni: travestimenti da orso!
I ragazzi non capirono fino a quando non videro una scena raccapricciante: un uomo su uno spiedo che veniva cotto sul falò! I ragazzi erano terrorizzati e volevano solo tornarsene a casa e chiamare la polizia. Avevano trovato una setta di cannibali che si travestiva da orso per non dare eccessivamente nell'occhio. Che cosa disgustosa!
Con molta cautela uscirono dalla caverna e tornarono a Woodshade. Per fortuna c'era ancora la polizia, che però non voleva credere alla storia assurda raccontata dai ragazzi. Ma loro videro Sal ancora a casa sua: suo padre era il vice sceriffo, gli raccontarono tutto ed egli, anche se non molto convinto, per il bene della città e sapendo di avere davanti a se ragazzi onesti, decise di intervenire.
Le forze dell’ordine fecero un’imboscata ai cannibali. La storia finì sui giornali di tutto il mondo, e da quel giorno di ogni persona che scendeva dal treno fu obbligatorio registrare le generalità e il domicilio.

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