Nel
dipinto La Primavera di Sandro Botticelli ci sono nove figure, che si trovano su un prato erboso, ricoperto da centonovanta piante fiorite,
delimitato da un boschetto.
Le piante sono
quelle che fioriscono a Firenze tra marzo e maggio, ma non sono riprese dalla
realtà: sembrano piutosto delle montature.
Il bosco che
ricopre lo sfondo del quadro è ombroso, su uno sfondo azzurrino, e gli alberi sono aranci ricchi di frutti e arbusti vari.
L'arancia, simbolo
dell'amore, contribuisce al significato del dipinto, mentre l'illuminazione in un
solo punto del bosco crea un'atmosfera tranquilla, dai toni sommessi: quello qui raffigurato è insomma il tradizionale topos del bosco della
cultura europea, ricco di riferimenti e allusioni soprattutto alla filosofia neoplatonica.
Infatti, Mercurio, al
margine del bosco, collega cielo e terra con lo scettro e dunque unisce la realtà
terrena a quella divina, facendosi simbolo dell'amore intellettuale,
contrapposto a quello sensuale di Clori e Zefiro. Analogamente, le piante sono
assunte come emblema di perfezione e rappresentate tramite idealizzazioni.
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