Il
protagonista della storia è un hidalgo spagnolo di nome Alonso
Quijano, ossessionato dai romanzi cavallereschi,
ai quali si dedica nei momenti di ozio. La loro lettura lo appassiona talmente, da trasportarlo in un mondo irreale
e fantastico, in cui si trasforma in un cavaliere errante con la missione di
difendere i deboli e di riparare i torti.
Alonso
diventa così il cavaliere Don Chisciotte de la Mancha e inizia a girare tutta
la Spagna con il suo cavallo un po’ malandato. Nella sua follia, trascina con
sé un contadino del luogo, Sancho Panza, al quale promette il governo di
un’isola, a patto che gli faccia da scudiero.
«..a
questo punto soffiò un po’ di vento e le grandi pale cominciarono a muoversi e
Don Chisciotte disse, vedendo ciò: quand’anche muoviate più braccia del gigante
Briareo,me la pagherete!..»
Ormai
immedesimato nella figura di un valoroso cavaliere, l’hidalgo spagnolo è
talmente immerso nelle sue visioni, da arrivare al punto di scambiare i mulini
a vento per grossi giganti da sconfiggere; allo stesso modo, egli idealizza anche
il paesaggio intorno a lui, e scambia per boschi intricati e folti luoghi di
campagna in realtà un po’ aridi, e solo con qualche cespuglio qua e là, quali
sono quelli tipici dell’altopiano di Castiglia nella Mancha, situata nel centro
della Spagna.
Dunque,
i luoghi descritti in questo romanzo possono essere contrapposti ai loci
amoeni dell’Aminta di Tasso o al bosco dell’Orlando Furioso, poiché
mentre questi sono completamente frutto dell'immaginazione degli autori, quelli
del Don Chisciotte sono sì snaturati dall’immaginazione del personaggio
principale, ma pur sempre ispirati a una realtà storica concreta.
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